Giornata dell’acqua, il Comune può essere parte attiva contro l’emergenza idrica

I dati sulle riserve di acqua a disposizione e sull’assenza di precipitazioni ci mettono di fronte a una situazione preoccupante. Fondamentale diventa saper reagire con scelte di programmazione adeguate per far sì che anche le città sappiano adattarsi al cambiamento in atto, senza atteggiamenti catastrofisti, ma promuovendo innovazioni e azioni coerenti con la sfida.

Ad oggi purtroppo non ci sono piani di emergenza a livello locale e neppure ci risulta siano stati fatti investimenti strutturali: penso per esempio alla realizzazione di vasche di accumulo di acqua piovana a servizio di parchi e giardini pubblici per recuperare acqua e irrigare il verde pubblico. Una pratica diffusa in tante città e che deve essere avviata anche a Brescia per risparmiare sull’uso di acqua potabile in una città che gode di ampie disponibilità di aree verdi che come è successo la scorsa estate soffriranno la siccità estiva.

C’è poi il tema dello spreco di acqua: seppur inferiore alla media nazionale del 40% la nostra città arriva al 28%. Un dato che testimonia la necessità di interventi per efficientare la rete in un contesto storico fatto di penuria e precipitazioni sempre più irregolari.

Serve anche uno slancio sul tema innovazione in una città che può e deve diventare laboratorio di pratiche innovative anche in termini di gestione della risorsa acqua. Penso al recupero delle acque reflue a fini irrigui, che rappresenta una svolta necessaria dal punto di vista tecnologico e richiesta anche dalla normativa comunitaria. La città che ha dato la nascita ad a2a deve essere proattiva per coniugare sostenibilità ambientale, adattamento al cambiamento climatico, capacità di innovazione e conoscenza.